PO Camp 2022: Raffaele, Maurizio e Pasquale ci raccontano la loro esperienza

Dopo aver partecipato al PO Camp al Resort Poggio All’Agnello il 9,10 e 11 Settembre 2022 a Piombino, ci siamo fatti raccontare da Raffaele, Pasquale e Maurizio com’è stato far parte di una Un-conference.
Sì, perché il PO Camp è organizzato con formula Open Conference, un format che si adatta bene alla filosofia Agile. Non è previsto infatti un programma dettagliato con i vari talk in programma, e i contenuti della conferenza sono decisi dagli stessi partecipanti.
È la prima volta che partecipate? E quali argomenti sono stati trattati?
Raffaele: No, è la seconda volta che partecipo. Essendo una un-conference non c’erano argomenti e talk predefiniti, ognuno poteva scegliere un tema di cui parlare, oppure chiedere agli altri di parlarne, o ancora decidere di discuterne tutti insieme. Si è parlato di Agile, del ruolo del Product Manager, del Product Owner, di sostenibilità ed etica legate al concetto di prodotto, di metodologie.
Maurizio: Lo scorso anno ero passato solo di sfuggita, ma quest’anno ho voluto fortemente parteciparvi perché mi occupo di product ownership e questa è una conferenza incentrata anche e soprattutto su questa tematica. E poi perché è una un-conference, quindi non c’è un ascolto passivo, ma una collaborazione, uno scambio di idee con persone diverse che si occupano del tuo stesso lavoro. Abbiamo parlato di moltissimi argomenti, io nello specifico ho seguito tematiche inerenti product ownership e Agile.
Pasquale: Per me era la prima volta al PO Camp e in generale in una un-conference, un evento destrutturato in cui tutti partecipano alla costruzione del programma, delle sessioni tematiche di discussione. Ognuno contribuisce col proprio punto di vista, si confronta con l’esperienza diretta degli altri e analizzano eventuali margini di miglioramento. Ho seguito diverse tematiche, soprattutto le metriche, il Release Planning, la parte di discovery sui prodotti.
Quali argomenti avete portato?
Raffaele: Ho affrontato la Cloud Sustainability, cioè quale sia lo stato attuale e come la produzione di software impatta sull’ambiente, e questo parlando di Cloud, di come il software viene rilasciato in produzione.
Ho parlato di come fare a trasferire i concetti di valore e bisogno relativi a un prodotto al cliente, e poi del Product Team as a Service. Ho infine chiesto un confronto agli organizzatori del PO Camp per trovare degli obiettivi comuni tra il PO Camp stesso e il Product Management Day.
Maurizio: Ho proposto e ci siamo confrontati sul Vulcano, abbiamo parlato di come funziona un Product Team as a Service per vedere se gli altri avessero questo tipo di esperienza sia come fornitori che come fruitori di questo servizio. Ci siamo poi confrontati su tematiche più specifiche, e abbiamo parlato di come applicare al meglio le Metodologie Agile in un team.
Pasquale: Abbiamo creato una piccola sessione sul modello di Impact Mapping che utilizziamo in 20tab, un modello un po’ più ampio rispetto a quello di Gojko che prevede anche la mappatura delle opportunità che vogliamo soddisfare, che vogliamo intercettare da parte degli utenti interessati al prodotto che stiamo costruendo.
C’è stato qualche intervento o qualche argomento che vi ha colpito maggiormente?
Raffaele: Sì, in una sessione moderata da Dimitri Favre si è parlato di product ownership, del ruolo del PO e delle differenze (se ce ne sono) con il Product Manager.
E poi mi ha molto colpito un talk in cui si parlava di come allargare la community anche all’esterno del PO Camp, di come riuscire a far arrivare le tematiche affrontate nella un-conference anche in altri contesti.
Maurizio: Mi ha incuriosito molto un intervento in particolare, in cui si è parlato di uno strumento che mi era capitato in passato di utilizzare ma che non avevo mai visto applicato al product ownership: il Process Mining. Ne abbiamo poi parlato anche in 20tab.
Pasquale: Ce ne sono stati tanti in realtà. Sicuramente la parte di Release Planning che è un’attività che porteremo quasi sicuramente in 20tab, che ci serve per avere una visione un po’ più lunga sugli Sprint da portare avanti per raggiungere l’obiettivo più generale.
Che valore aggiunto riporti in 20tab?
Raffaele: Sicuramente l’importanza del confronto, dello scambio reciproco, un enorme bagaglio di esperienza altrui. Oltre a un network importante di possibili collaborazioni e partner.
Maurizio: Il Process Mining applicato ad altre realtà, e vedere se può esserci utile in 20tab. E l’importanza della condivisione di idee per un miglioramento continuo.
Pasquale: I valori che riguardano la condivisione, l’orizzontalità, l’assenza di gerarchie. E il concetto di inclusività.