Metodologia Lean per le aziende: perché è così importante

Noi ne abbiamo fatto una prassi e un tema centrale nei talk. In questo articolo ti spiego perché la metodologia Lean dovrebbe essere importante anche per le aziende.
Rischi e “paraocchi”
La Kodak ha inventato la prima macchina fotografica amatoriale nel 1888 e, nonostante per anni abbia occupato una posizione di leadership nel suo mercato, è stata dichiarata “non solvibile” nel 2012.
Cosa è accaduto?
Le cause principali di questo fallimento sono state l’incapacità di innovare la sua linea di produzione e l’aver ipotizzato che il ruolo di leadership l’avrebbe protetta dagli imprevisti del mercato.
Sbagliato... ma frequente!
Moltissime aziende, infatti, affidano il loro destino a strategie tradizionali e “solide”, a pianificazioni e implementazioni di tecniche di marketing conosciute e “rodate”, a piani di industrializzazione o commercializzazione scopiazzate da qualche concorrente o da qualche “autorevole” testo. Per poi crollare miseramente, semplicemente perché hanno sottovalutato la prima legge del mercato: l’imprevedibilità.
Gli imprenditori valutano accuratamente tutte le minacce ambientali, concorrenziali o gestionali, ma fanno difficoltà a vedere lo stesso processo produttivo e distributivo come un reale rischio. Lo stesso mercato viene guardato, oserei dire sempre, come una deliziosa “fetta di torta” da addentare alla prima occasione utile, mai come un suggeritore - forse il più prezioso - come un ottimizzatore o produttore di idee.
E proprio qui, invece, è necessaria la metodologia Lean.
La metodologia Lean
Nessuna novità, la metodologia Lean è nata ai tempi del boom automobilistico, all’interno della Toyota. Ma rimane ancora oggi attualissima.
È una strategia che ha 3 obiettivi:
- snellire i processi aziendali, da quelli produttivi a quelli gestionali;
- diminuire gli sprechi (tempo, denaro, materie e risorse);
- aumentare il valore per il cliente.
E 5 regole fondamentali:
- produrre solo ciò che i clienti sono disposti a comprare (customer-centricity);
- la sequenza delle attività è definita in base al valore che possono creare (eliminazione degli sprechi);
- nessuna interruzione operativa, con una produzione per processi e non per funzioni (uffici, dipartimenti, lotti, etc.).
- il flusso delle attività segue una logica di tipo pull (dal mercato all’azienda);
- l’obiettivo finale è la perfezione (miglioramenti costanti).
Il metodo Lean permette di mettere in opera processi di costruzione, progettazione e gestione con meno risorse, con una migliore gestione delle informazioni e senza intaccare la qualità dell’output, anzi spesso migliorandola.
E soprattutto garantisce una rapida risposta ai mutamenti del mercato, evitando così tracolli da immobilità.
Apprendimento, cambiamenti, dati
- Apprendere, anche dal fallimento.
Il primo concetto della metodologia Lean è quello di imparare, di migliorare continuamente, basandosi anche e soprattutto sui fallimenti.
A questo proposito, ho un’altra storia per te. Sapevi che Instagram all’inizio era un’applicazione di foto-recensioni per locali commerciali, con la possibilità di applicare speciali filtri alle foto? Solo dopo diversi fallimenti di lancio sul mercato, i suoi manager, analizzando i dati raccolti, capirono che era la funzionalità dei filtri a piacere agli utenti: trasformarono così il loro progetto in un'app di photo-sharing.
Ecco, un’azienda Lean si muove a piccoli passi, con rapidi esperimenti che, se dovessero fallire non provocano problemi di solidità ma regalano, al contrario, grossi vantaggi: aumentano la conoscenza e la consapevolezza dell’intero sistema aziendale, migliorando i futuri processi produttivi e decisionali.
- Essere in grado di cambiare, adattarsi.
In un’economia così veloce e piena di incertezze - soprattutto di questi tempi - non importa quanto un prodotto sia innovativo o economico: se non ci sono clienti disposti ad acquistarlo, sarà comunque un fallimento.
La domanda che oggi gli imprenditori si dovrebbero fare, quindi, non è “possiamo produrlo?”, ma “interessa a qualcuno ed è economicamente sostenibile?“
Ascoltare il mercato, comprenderne bisogni e desideri, proporre prodotti in grado di attecchire su quel terreno e di crescere insieme a lui. Insomma, trovare il proprio posto e non farsi mai trovare impreparati, attraverso un monitoraggio continuo e attento. Tutto questo è Lean.
- Assumere una mentalità data-driven.
Abbandonare tutti i preconcetti e le “opinioni personali” sul mercato, sui bisogni e sulle strategie finora avute dai propri manager: farsi guidare dai numeri e delle parole delle persone, oltre che dall’analisi e dalle intuizioni derivate da questi dati.
L’azienda deve vedersi, in pratica, come una sorta di laboratorio scientifico.
Come diventare un’azienda Lean
Convertirsi al pensiero Lean è soprattutto una questione di mindset e di processo. Come dicevamo, è necessario aprirsi alla sperimentazione e avere un approccio proattivo.
Come in un laboratorio di ricerca, anche all’interno dell’azienda, occorrono determinate caratteristiche per poter applicare con efficacia un processo di sviluppo e creazione del prodotto che si basa su interazioni frequenti, acquisizione costante e continua di dati, un ciclo di ottimizzazione del prodotto costruisci-misura-apprendi. Senza dimenticare mai le grandi visioni e le ambizioni dell’intero team.
Diligenza, ambiente sano, sufficienti risorse finanziarie, consapevolezza, competenza e mentalità aperta. Senza queste caratteristiche - che potrebbero sembrare secondarie - l’implementazione di una mentalità Lean diventa assai critica. Si potrebbe avere, al contrario, un effetto boomerang: l’uso di questa metodologia potrebbe rendere ancor più evidenti problemi strutturali mai veramente affrontati.
Il primo passo da fare per trasformare un’azienda tradizionale in un’azienda Lean è modificare drasticamente il mindset aziendale, rendendolo un terreno fertile per far crescere le idee.